The Agreement On The Iranian Nuclear Issue: How To Change Trade Relations With Iran

Il 14 luglio 2015, dopo lunghe trattative, l'Iran e i Paesi del gruppo 5+1 (Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Germania) hanno sottoscritto a Vienna il documento contenente un Piano d'Azione congiunto (Joint Comprehensive Plan of Action, JCPOA) che individua il percorso e le modalità per la progressiva eliminazione delle sanzioni e delle misure restrittive previste nei confronti dell'Iran a fronte dell'impegno di Teheran di rinunciare per gli anni a venire alle proprie velleità nucleari e, in particolare, a non sviluppare e acquistare armamenti e tecnologie nucleari.

Il piano di attuazione dell'accordo

Il JCPOA è rigoroso quanto alla tempistica di attuazione e prevede che l'eliminazione delle sanzioni sia graduale, mirata e reversibile e si svilupperà attorno ad alcuni passaggi fondamentali.

Il primo giro di boa è già stato superato: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 20 luglio con la risoluzione n. 2231 ha dato il via libera all'unanimità all'accordo raggiunto. A partire dal c.d. Adoption Day (il 90° giorno successivo alla risoluzione del Consiglio, o prima in caso di volontà concorde delle parti) i Paesi firmatari adotteranno le misure giuridiche e amministrative necessarie per l'implementazione dell'accordo.

La fase più importante avrà verosimilmente inizio nella prima metà del 2016 a seguito dell'Implementation Day, quando l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (IAEA) avrà verificato l'adempimento da parte dell'Iran degli impegni assunti nel quadro del JCPOA.

A partire da tale data infatti le sanzioni delle Nazioni Unite saranno progressivamente revocate e cesseranno o saranno sospese le sanzioni imposte dall'Unione Europea nonché le c.d. sanzioni secondarie imposte dagli USA ed elencate all'Annex II del JCPOA.

Alcune misure restrittive saranno invece eliminate solo al momento del Transition Day, ossia, al massimo, trascorsi otto anni dal c.d. Adoption Day: si tratta in particolare di quelle relative alla vendita di armamenti e componentistica per l'industria balistica.

Infine, se tutto procede come stabilito nell'accordo, a partire dal decimo anno successivo all'Adoption Day si potrà ritenere conclusa la road map e verrà conseguentemente meno anche il ruolo del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

A fronte della rimozione delle sanzioni verrà costantemente verificata da parte dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica l'esecuzione dell'accordo da parte dell'Iran. L'accordo anche sotto questo aspetto sarà gestito attraverso progressione di scadenze che di fatto si tradurrà in una gradualità di esecuzione.

In caso di mancato rispetto dell'accordo è previsto un articolato meccanismo di risoluzione delle controversie che in ultima istanza potrebbe portare anche alla reintroduzione delle sanzioni e delle misure restrittive nel frattempo cancellate o sospese (è il c.d. snap back). Tale reintroduzione non sarebbe retroattiva e, di conseguenza, lascerebbe intatti i contratti nel frattempo conclusi.

Le sanzioni EU e USA che verranno eliminate o sospese a partire dall'Implementation Day

L'Unione Europea con il JCPOA si è impegnata a cancellare tutte le sanzioni economiche e finanziarie che erano state imposte all'Iran.

In particolare la Sezione 19 e la Sezione A dell'Annex II prevedono che l'UE e gli Stati membri dell'UE provvedano ad eliminare tutte le disposizioni del Regolamento 267/2012 e della Decisione 2010/413/PESC del Consiglio (e successive modifiche) e a cancellare o modificare la normativa nazionale di attuazione. In tale contesto saranno quindi progressivamente concessi:

  • I trasferimenti di fondi tra soggetti EU e persone o entità iraniane.
  • Le attività bancarie (inclusa l'apertura di succursali e filiali di banche iraniane in territorio UE).
  • I servizi di assicurazione e riassicurazione.
  • La fornitura di servizi finanziari specializzati.
  • Il sostegno finanziario agli scambi commerciali con l'Iran (credito all'esportazione, garanzie o assicurazioni).
  • Sovvenzioni, assistenza finanziaria e prestiti agevolati al Governo dell'Iran.
  • L'importazione e il trasporto di petrolio iraniano, prodotti petroliferi, gas e prodotti petrolchimici.
  • L'esportazione di attrezzature, componenti e tecnologie chiave nei settori petrolifero, del gas e petrolchimico.
  • L'esportazione di componenti e tecnologie chiave nel settore navale.
  • La progettazione e la costruzione di navi da carico e petroliere.
  • L'accesso agli aeroporti dell'Unione Europea dei voli cargo iraniani.
  • L'esportazione di oro, diamanti e metalli preziosi.
  • L'esportazione di grafite, metalli grezzi o semilavorati ed esportazione di software per l'integrazione dei processi industriali.
  • Lo scongelamento di alcuni asset e divieti di visto.

L'Unione Europea si è altresì impegnata a non adottare politiche che in qualche modo possano pregiudicare la normalizzazione dei rapporti economici e commerciali con l'Iran.

Infine, sempre a partire dall'Implementation Day, è prevista anche la sospensione delle cosiddette "sanzioni secondarie" imposte dagli USA, ovvero quelle sanzioni che possono essere imposte dalle Autorità statunitensi a qualsiasi persona, anche straniera, che consapevolmente abbia realizzato determinate transazioni commerciali con l'Iran nei settori bancario e finanziario, energetico, petrolchimico, navale, della cantieristica, dei trasporti, delle assicurazioni e riassicurazioni, dei software e metalli grezzi semilavorati, automobilistico e dei metalli preziosi. Si tratta di una previsione che certamente interessa gli operatori europei che intendono instaurare rapporti con l'Iran che oggi sono tutt'ora esposti all'applicazione di tali sanzioni e che in futuro acquisteranno maggiore libertà di azione.

Continueranno invece ad applicarsi la maggior parte delle misure restrittive in vigore nei confronti dei soggetti qualificabili come "United States person" ai sensi del JCPOA, ossia tutti i cittadini statunitensi ovunque si trovino, gli stranieri che risiedono in USA e possiedono la green card e tutte le società costituite ai sensi delle leggi degli USA o che comunque siano possedute o controllate da soggetti statunitensi (questi ultimi però avranno la possibilità di richiedere particolari "licenze" all'organismo di controllo USA, OFAC).
Le misure restrittive imposte dagli USA nei confronti dell'Iran resteranno dunque in larga misura in vigore sino al Transition Day e, di conseguenza, gli operatori USA continueranno a essere soggetti a numerose restrizioni, quale ad esempio il generale divieto di importare beni e servizi di origine iraniana e di esportare, direttamente o indirettamente, beni, servizi e tecnologie all'Iran.

Va ricordato in ogni caso che fino all'Implementation Day resteranno in vigore tutte le sanzioni e misure restrittive ora vigenti, incluse molte di quelle secondarie imposte dagli USA (fanno eccezione soltanto quelle già sospese dall'accordo provvisorio siglato nel novembre 2013 e prorogato sino all'Implementation Day).

Commento

L'accordo sul nucleare iraniano è un passo fondamentale verso il pieno reinserimento dell'Iran nel contesto commerciale internazionale.

L'Iran è da sempre un partner commerciale del nostro paese e la  revoca delle sanzioni e delle misure restrittive porterà senza dubbio ad una ripresa degli investimenti e degli scambi commerciali  in settori strategici (bancario e finanziario, energetico e petrolchimico, minerario e tecnologico, cantieristico e dei trasporti, agroalimentare) creando quindi nuove ed importanti opportunità per gli operatori italiani.

Sarà tuttavia necessario procedere con cautela, tenendo in debita considerazione la normativa attualmente in vigore ed i prossimi sviluppi, per evitare di incorrere in sanzioni la cui rimozione sarà solo graduale e relativa a specifici settori.

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