Amazon rinuncia al business del vino negli USA e chiude la piattaforma Amazon Wine a causa delle difficoltà riscontrate con la legislazione americana delle Tied House Rules.

A partire dal 2012, Amazon sembrava aver trovato una soluzione per la vendita del vino on-line negli Stati Uniti operando, dietro pagamento, come semplice vetrina web di cantine e aziende vinicole. Amazon non gestiva, infatti, l'approvvigionamento o l'importazione di vino, ma richiedeva ai produttori che intendevano vendere attraverso la sua piattaforma online, di ottenere autonomamente autorizzazioni e licenze.

Il sistema impostato per la piattaforma Amazon Wine si è però incrinato quando, all'inizio di quest'anno, Amazon ha acquisito la catena Whole Foods Market.

La legislazione statunitense in materia di distribuzione e vendita di bevande alcoliche prevede una tripartizione del sistema distributivo su tre livelli e statuisce che produttori, distributori e rivenditori non debbano, direttamente o indirettamente, essere collegati tra loro.

Amazon, pertanto, di fronte ai rischi ed alle difficoltà poste da tale legislazione (che peraltro assume sfumature diverse in ogni Stato federale), ha preferito fare marcia indietro e operare unicamente come retailer tradizionale, facendo leva sui punti vendita di Whole Foods Markets. Nella comunicazione inviata via e-mail da Amazon Wine, si legge infatti che "Mentre Amazon continuerà ad offrire ai propri clienti ulteriori possibilità per acquistare i vini al dettaglio, non operera' più come piattaforma commerciale."

Amazon Wine chiuderà entro il 31 dicembre 2017.

Amazon è solo l'ultima vittima illustre del complesso sistema legislativo statunitense in materia di vendita alcolici, ancora oggi fortemente condizionato dal passato proibizionista del Paese.

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